Il Rododendro comprende diverse specie di arbusti ed è una splendida pianta fiorita che riesce da sola a decorare e rendere vivace un giardino. Il suo nome significa albero di rose e sembra voler richiamare la presenza di fiori che tendono ad essere molto grandi e che possono avere una forma diversa in base alla pianta e specie: a campanula, a imbuto o appiattita. Le specie sono moltissime e sono diffuse tra Europa, Asia e nord America; nel nostro paese ne troviamo alcune distribuite nelle zone montane, quelle solitamente più fresche e soleggiate.
Il tipo di piana che viene comunemente riconosciuta come un classico rododendro è in genere una specie sempreverde, e si presenta sotto forma di arbusti di varia misura, dai 30-40 cm per arrivare fino ad alcuni metri di altezza. Le sue foglie sono lucide, color verde scuro; i fiori sono soprattutto di colore rosa, con tonalità che diventano sempre più accese fino al viola e rosso vivo.
Descrizione e caratteristiche del rododendro
Il rododendro fa parte della famiglia delle ericacee, piante acidofile che prediligono un terriccio specifico per poter crescere e svilupparsi al meglio. Il terreno dovrà essere privo di calcio e costituito da torba e terriccio di foglie. E’ bene che sia sempre acido, anche se la vicinanza con terreni ricchi in calcare portano a compromettere la corretta crescita e coltivazione della pianta. Per risolvere tale problema è bene annaffiare le piante con acqua piovana, cercando di mantenere sempre un Ph basso.
Ma come bisogna fare per scoprire se un terreno è o non è acido? Le piante acidofile coltivate in un terreno che si presenta come troppo calcareo tendono a non riuscire ad assorbire il ferro che si trova nel substrato. Se notate un fogliame che tende a schiarire di colore, arrivando a un verde mela, e i fiori diminuiscono, allora vorrà dire che la pianta non vive in una condizione “naturale” e non potrà fare altro che svilupparsi a fatica.
Il rododendro, come le azalee, è originario di un luogo abbastanza freddo e preferiscono sempre le zone ombreggiati. Non è quindi consigliabile esporlo in modo costante al sole che ne provocherebbe danni irreparabili, portando anche a far seccare le foglie.
Manutenzione e cura
Al fine di mantenere le piante sane e rigogliose è bene annaffiare con una certa frequenza: da marzo a settembre infatti bisognerà mantenere il terreno umido, senza mai inzupparlo. Durante il periodo vegetativo è bene unire anche il concime a lenta cessione, che dovrete spargere ai piedi dell’arbusto almeno una volta ogni 3-4 mesi.
Il loro sviluppo è molto lento, ma in alcuni casi potrebbero raggiungere i 5-6 metri di altezza; avrete il tempo tecnico per pensare se contenere o meno la sua portata, in modo da avere sempre arbusti che non siano mai troppo grandi. Non dovrete praticare potature, ma sarà bene effettuare la giusta manutenzione per pulire la pianta, soprattutto nel periodo invernale.
Può essere attaccato da una serie di problemi che sono di tipo nutrizionale, di tipo fungino oppure causato dagli insetti. Se le foglie diventano gialle si può trattare di una carenza d’azoto e quindi sarà bene concimare attraverso l’utilizzo di fertilizzanti specifici. Se notate invece dei puntini color bronzo sulle foglie sarà il segnale di un attacco da parte degli acari, peggiori nemici del rododendro.